Una cappa di livore antisportivo ha avvolto ieri la conferenza stampa di Las Vegas, quando tutto il mondo aspettava che il campione e lo sfidante si guardassero negli occhi e si promettessero battaglia nel match.
Per la prima volta nel nuovo secolo i protagonisti di una sfida iridata non si vogliono invece incontrare prima del match. E' stata una scelta molto deludente sia da parte di Gennady Golovkin che di Saul Alvarez, a 48 ore dal loro secondo incontro di sabato sella alla T Mobile, che mobiliterà l'interesse di tanti milioni di appassionati. Seduti a dieci metri l'uno dall'altro e senza mai guardarsi, il re dei pesi medi Gennady Golovkin posava per le fotografie in una sala vicina a quella della conferenza, mentre Canelo Alvarez si aggirava dall'altra parte del palcoscenico, prima di fare un giro solitario davanti alle telecamere.
L'atmosfera era dolorosamente silenziosa. Le parole goffamente brevi. Non ci sono stati nemmeno applausi. Il promoter di "Canelo", Oscar De La Hoya era molto serio e altrettanto imbarazzato; dall'altra parte Tom Loeffler, che amministra il campione, risultava chiaramente a disagio davanti alla stampa. Il presidente Wbc, Mauricio Sulaiman, ha detto di non gradire l'atteggiamento dei due pugili. Il rituale "faccia a faccia" è stato parte della boxe per oltre un secolo, ma Alvarez è stato il principale protagonista nel rompere con quella tradizione. Martedì aveva risposto stizzosamente a Espn che l'intervistava e aveva minacciato la propria assenza. Il rifiuto di respirare la stessa aria da parte di Golovkin è arrivato di conseguenza ed egli ha riproposto ancora una volta, in un'intervista al Daily Mail, il ricordo dei due test farmacologici falliti da "Canelo".
Una pagina davvero amara, scritta dai due protagonisti di uno dei match più attesi dell'anno.
Golvokin ha riconosciuto il significato della data, dicendo: "Questa è la più grande battaglia nel pugilato di oggi e voglio che sia anche una magnifica sfida come dono per i messicani, molti dei quali sono miei fan". '