Attenzione, lo squalo rossoblu è ancora in caccia!
A 41 anni, Giuseppe Tobia Loriga sabato sera a Comacchio nella riunione organizzata dalla Boxe Loreni, si batterà per il titolo italiano dei pesi welter contro il detentore Nicola Cristofori, che ha qualcosa come 18 anni in meno.
Tobia ha conquistato il primo titolo internazionale nel 2004 e il primo titolo italiano nei superwelter nel 2008. A fine settimana combatterà, addirittura per la categoria inferiore, ma con l’entusiasmo e la grinta di dieci anni fa. Sarà un match particolare per Loriga. In marzo è scomparso il padre Salvatore, una figura mitica per il mondo sportivo crotonese. Tanti anni fa, “il professore” arrivò a Crotone proveniente dalla Sardegna per seminare il pugilato e raccogliere nelle stagioni successivi frutti sportivi e perenne gratitudine umana. Tobia combatterà dunque per onorare la memoria del padre, ma anche per mettere in mostra quella voglia di pugilato che, nonostante l’età, è ancora vivissima dentro di lui.
- Mi sono allenato con il massimo impegno nella palestra della Croton Boxe, ora guidata da mio fratello Stefano che prosegue da insegnante la tradizione di famiglia, ma che ha anche l’intenzione di tornare in attività. Stefano è stato un partner prezioso per me, essendo mancino come il mio avversario. Ho seguito il percorso solito di preparazione che sviluppavo a Bologna con il maestro Paolo Pesci, il quale sarà al mio angolo. Ho buone sensazioni, mi sento bene, sono tranquillo e concentrato. Ringrazio veramente la provvidenza che mi permette, alla mia età, di essere ancora competitivo.
-Che tipo di match ti aspetti e quale tattica adotterai?
-Cristofori è un pugile giovane, tanto che potrebbe essere mio figlio. E’ un mancino che attacca ed è in possesso anche di una buona tecnica. Dovrò fare attenzione, ma sono in forma perfetta e molto motivato. Naturalmente mi favorirà l’esperienza maggiore che vanto nei suoi confronti, ma certamente non basterà. Ecco perché mi sono allenato come se dovessi fare un campionato del mondo. Deciderò sul ring cosa fare. Sono pronto a tutto-.
Quanto è importante per te questa trasferta?
-Ci tengo moltissimo e per varie ragioni. Il titolo italiano è un traguardo a cui ambisco molto. L’ho conquistato nei superwelter e nei welter e sabato punto a riprendermelo, pur rispettando molto il mio giovane avversario. E’ fantastico, alla mia età, vivere ancora queste emozioni. Sono profondamente credente e ringrazio Dio per permettere al mio corpo di affrontare confronti sportivi del genere. Ovviamente la scomparsa di mio padre mi dà mille motivazioni. E' stato un uomo che ha dato molto alla sua città e alla boxe italiana. Ha allenato innumerevoli giovani a livello nazionale; è stato il maestro che ha cresciuto De Santis, Campanella, Giuncato e sarebbe meraviglioso dedicargli la vittoria. Darò tutto me stesso a Comacchio e non mi accorgerò nemmeno di combattere in casa del mio rivale.-