di Dario Torromeo
Il Ragno Nero era alto 1,78, pesava cinquantatrè chili e mezzo. Alto, braccia lunghe, gambe senza fine, magre, robuste. Sembrava avesse la fame dipinta sul volto. Il suo nome era Alfonso Theophilo Brown, per mestiere dava e prendeva pugni. Lo faceva con grande classe.
Un gigante tra i pesi gallo, più volte campione del mondo nella categoria. Al Brown danzava sul ring, agile nel movimento di gambe, braccia basse e colpi precisi. Vent'anni a tirare e incassare colpi, dal 1922 al '42. Ha chiuso con un record impressionante: 129-19-13, 59 ko all'attivo, mai perso per knock out.
Era forte, ma poco propenso a osservare una rigida disciplina. Soffriva a rientrare nei limiti di peso, non riusciva a resistere al richiamo dei locali dove poteva consumare alcool, ballare fino all'alba e concedersi ai piaceri del sesso senza stare tanto a chiedersi chi fosse a fargli compagnia nella stanza da letto.
Grandissimo pugile, altrettanto grande nella trasgressione. La leggenda narra che tra un round e l'altro bevesse un bicchierino di cognac quando altri mandavano giù al massimo un sorso d'acqua. Un artista, ballerino e poeta, aveva conquistato tifosi e intellettuali. A Parigi frequentava un giro importante. Il pittore Eduardo Arroyo, Ernest Hemingway. Con il poeta francese Jean Cocteau aveva il legame più forte. Panama Brown si muoveva come un divo anche sulle strade della vita, leggero, affascinante e senza falsi pudori.
Me l'ha ricordato nel fisico Jamie McDonnell, trentunenne irlandese che venerdì combatterà a Tokyo mettendo in palio il mondiale Wba dei gallo, contro Nahroya “The Monster" Inoue.
Anche McDonnell deve stare sotto il limite dei 53,523 kg. Anche lui è un lungagnone di 178 centimetri. Ha vinto il titolo dell'Ibf, ha conquistato quello della Wba. Otto match mondiali, sette vittorie e un no decision.
Incredibilmente più prestigioso è il record dello sfidante. Nahoya “The Monster" Inoue è stato mondiale Wbc dei minimosca al sesto match da professionista, ha vinto il titolo Wbo dei mosca all'ottavo. Ora sale di categoria. È imbattuto: 15-0, 13 ko, 9-0 nei match col titolo in palio. È più piccolo del rivale. Gli rende tredici centimetri in altezza e finora ha boxato attorno ai 52 chili.
McDonnell non è ancora nella leggenda. Panama Brown appartiene al mondo dei grandi. Fuoriclasse sul ring, senza freni quando scendeva quei gradini. Ha vissuto senza mai chiedersi cosa potesse offrirgli il domani, ma soddisfacendo quotidianamente i suoi desideri. È morto nel ’51, povero e senza un dollaro. Ucciso dalla tubercolosi in un ospedale di New York. È sepolto nel cimitero Amador Guerrero di Panama City. Non si è negato nulla.