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Oggi a Bilbao, Lejarraga-Skeete per il vacante EBU dei welter: uno dei migliori match europei dell'anno!

LejarragaEntrata

(Kerman Lejarraga)

L’Arena di Bilbao può ospitare oltre 10.000 spettatori e per stanotte il primo sogno della MGZ Promotions, organizzatrice dell’evento, è quello di non vedere neppure uno spazio vuoto nel grande impianto e il secondo, naturalmente, è di salutare il 26enne idolo di casa, Kerman “Revolver” Lejarraga (24-0-0; 19 ko), quale nuovo campione d’Europa dei pesi welter, ai danni del 30enne londinese Bradley Skeete (27-1-0; 12 ko), cosfidante ufficiale alla vacante cintura.

Per respirare altrettanta attesa, altrettanta attenzione pugilistica in Spagna, bisogna ritornare con la memoria ai gloriosi tempi del passato iberico. Quelli di Luis Folledo e Miguel Urtain, di José Duran e José Legra, di Fred Galiana e Mimun Ben Alì, di Afredo Evangelista e Perico Fernandez, di Policarpo Diaz, José Hernandez, Miguel Velasquez e dei tanti altri campionissimi che fecero grande la boxe iberica.

La promozione dell’evento è stata capillare e insistente, le caratteristiche dei protagonisti lasciano prevedere un combattimento di alti contenuti spettacolari e soprattutto il cuore ardente del pubblico basco batte da tempo già a mille per un atleta che è un po’ il simbolo di quella terra. Quando Kerman Lejarraga scavalca le corde del ring, con il viso coperto da un fazzoletto che crea un’immagine abbastanza inquietante e in un tripudio di bandiere basche, s’alza dagli spalti il corale grido di battaglia degli antichi guerrieri di Sparta ed è molto difficile rimanere indifferenti ad una tale atmosfera, soprattutto per chi deve affrontarlo.

Skeete

(Bradley Skeete)

Ma Bradley Skeete è un pugile britannico e non dovrebbe essere facile metterlo in soggezione psicologica. Chi viene dal Paese in cui la boxe è nata, forte o mediocre che sia, ha dentro di sé tradizione, cultura, carattere da vendere e non “molla” mai. Alto 1 mt. e 85, in possesso di gambe instancabili e veloci, Skeete ha nel lungo e ossessionante jab sinistro la sua arma più rilevante. Non si ferma mai dinanzi all’avversario, ma lo tormenta con tale colpo avanzando e retrocedendo, provocando con il trascorrere dei round danni fisici e psicologici a chi perde tranquillità nell’inseguire un imprendibile “fantasma”. In Inghilterra è amatissimo da tanti appassionati, ma anche criticato da molti in quanto non procura emozioni “forti”. Un po’ come in Italia accadeva, ad esempio, per Carmelo Bossi, Tommaso Galli e Patrizio Oliva. Ma possiede uno stile elegante, intelligente ed essenziale. Ha conseguito comunque oltre il 30% dei successi prima del limite, la qual cosa fa sospettare che non sia poi così privo di potenza, anche se viene sovrastato dal quasi 80% di successi per ko ottenuti da Lejarraga. Potrebbe anche essere che Skeete non cerchi il fuori combattimento, se per vincere può permettersi di non rischiare nulla, ma sia pure in grado di farsi “sentire” se invece le circostanze lo richiedono e infatti non si battono “per caso” pugili come Colin Lynes, Brunet Zamora, Mark Thompson, Stevie Williams, Sam Eggington, Alexandre Lepelley,Dale Evans, Shayne Singleton e altri ancora, se non si possiedono qualità tecniche notevoli, ma anche mani “pesantucce”.

Kerman Lejarraga è molto più basso di lui e ha nella pesantezza dei colpi con entrambe le mani e in un’aggressività supportata da ritmo asfissiante il meglio del proprio repertorio. Per lui sarà fondamentale tagliare fiato e gambe a Skeete con ganci e montanti al corpo, una sua specialità, ma dovrà avere pazienza e immensa concentrazione per non disperdere energie nel presumibile inseguimento al britannico. Nella scorsa estate, contro il panamense “pugni d’acciaio-mento di cristallo” Azael Cosio rischiò il ko, prima vincere a sua volta per ko. E’ stata forse la prima e unica volta in cui “Revolver” ha fatto tremare i suoi fan. Se si lancerà con troppa veemenza sul rivale, assai più alto, potrebbe incappare nel “chilometrico” jab sinistro, seguito da diretti e ganci destri assai pericolosi e il campanello di allarme fatto sommessamente risuonare da Cosio potrebbe rifarsi sentire.

Insomma, tutto lascia prevedere un grande spettacolo per un match “vero”, incerto ed emozionante, sia che duri un round sia che arrivi al dodicesimo. Entrambi i protagonisti sono nelle alte vette delle graduatorie dei diversi enti mondiali e chi vincerà potrebbe accarezzare davvero sogni colorati con l’iride…  

Gago

(Andoni Gago)

Nel sotto-clou di Lejarraga-Skeete,  il 32enne piuma Andoni Gago (18-3-3; 6 ko), altro beniamino basco e pure di Bilbao, si cimenterà per la vacante cintura Ue della categoria con l’imbattuto 29enne campione francese Geoffroy Dos Santos (11-0-0), descritto come un ottimo tecnico, privo però di potenza.

Se il pubblico riuscisse ad abbracciare nella vittoria entrambi i propri portabandiera, non c’è da dubitare che la data del 28 Aprile 2018 entrerà a far parte di quelle ad eterno ricordo del pugilato iberico.

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