Unica incognita la lunga assenza
Assente da 11 mesi, cioè dal giorno che a New York pareggiò un difficilissimo match con Badou Jack, l'inglese James De Gale torna sul ring della Copper Box Arena a Londra per difendere il titolo di sigla IBF dei pesi supermedi contro lo statunitense Caleb Truax. Bloccato così a lungo da un infortunio il 31enne londinese è però tuttora considerato dal Transnational Boxing Rankings Board il nr 1 della categoria delle 168 libbre anche se non viene riconosciuto come campione del mondo.
Al contrario Truax in questa classifica non compare e non senza ragioni. Il 34 enne del Minnesota è infatti sì un buon pugile ma ogni volta che si è proiettato ai livelli più alti ne è uscito male, sconfitto prima del limite sia da Daniel Jacobs fra i pesi medi che da Anthony Dirrell fra i supermedi, ma anche ai punti da Jermain Taylor e con un pareggio con Ossie Duran in un match combattuto in casa, che vedemmo e che francamente ci sembrò avere perduto.
La propaganda per questo match tende ovviamente a ingigantire i meriti di uno sfidante che non ha mai battuto un pugile di prima fascia e non è più nemmeno di primo pelo. Certo, un tempo non era il record immacolato a definire la grandezza di un pugile ma quei tempi sono cambiati, allora si combatteva molto di più, adesso la lettura dei record va fatta con ancora maggiore cautela.
De Gale non ha vantaggi fisici su Truax che ha la struttura di un supermedio come lui, ma ha classe, fisicità,velocità ed è un vincente, come testimoniano la vittoria da dilettante alle Olimpiadi di Pechino del 2008 e gli scalpi di Bute, Andre Dirrell e altri mentre l'unica battuta d'arresto è venuta dall'arcirivale casalingo George Groves con il quale pensiamo che prima o poi avrà di nuovo a che fare. L'unica incertezza è data dalla ruggine accumulata nel periodo di sosta ma Truax sembra l'avversario adatto per questo genere di rientro, non troppo pericoloso ma accettabile. Se De Gale però è in forma il match lo vince di sicuro, magari anche prima del limite.