QUATTRO CHIACCHIERE CON FABIO TURCHI, ALL'ASSALTO DELL'AMERICA
Il fiorentino Fabio Turchi, massimo leggero fiorentino a detta di moltissimi addetti ai lavori la grande speranza della boxe italiana, si trova negli Stati Uniti dove venerdì prossimo combatterà sotto le insegne della “Real Deal” di Evander Holyfield.
Per Fabio è l'esordio in terra americana dopo l'accordo tra il suo manager, Mario Loreni, e l'ex grande campione di massimi leggeri e massimi, e partire con il piede giusto sarebbe sicuramente ottimo, per lui e per tutto il movimento pugilistico italiano, alla ricerca di quel traino che è davvero necessario visti i tempi che corrono. ( Nella foto Da sinistra :Fabio Turchi, Toka Kahn-Clary, Evander Holyrield and Nick DeLomba
-Come stai di fisico e di testa?
-Sto bene, non potrebbe essere altrimenti dato che vengo da una ottima preparazione. Sono in fase di recupero dal fuso orario che è importante. Mi presenterò sul ring carico come non mai.
-Sinceramente, da 1 a 10 quanto senti l'emozione?
-Al momento sono tranquillo, anche se da oggi credo che l'emozione salirà, visto che disputero' il mio primo allenamento al pubblico.
-Che idea ti sei fatto di Holyfield e di tutta l'organizzazione locale?
-Sono contento dell'accoglienza che mi ha riservato la “Real Deal Boxing”. Sono estremamente cordiali e disponibili, mi hanno messo a disposizione un'autista italo-americano che parla molto bene la nostra lingua e in questi due giorni di visite a New York ci ha fatto vedere questa meravigliosa città. Oggi sarò spostato a Providence dove venerdì salirò sul ring contro Demetrius Banks. O almeno spero, dato che oramai non conto neanche più il totale degli avversari che mi sono stati cambiati.
-Del tuo avversario cosa sai?
-Per quel poco che ho visto ha una boxe elusiva, sporca e anche un pò maliziosa.
-La tua compagna Paola, grande atleta di sport da combattimento, che consigli ti ha dato?
-Con Paola sono in contatto quotidianamente, ha moltissima fiducia in me e cerca sempre di mandarmi energie positive. Venerdì salgo sul ring per vincere e convincere il pubblico americano a farmi fare attività oltre oceano.
Andrea Bacci