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Un re degli anni 30 si faceva chiamare Kid Chocolate di Cuba

 

 

 

 

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C’era una volta un re

Non avreste trovato un “drink” per affogare la vostra delusione ad Harlem o all’Havana, la sera in cui l’imbattibile “Kid” fu sconfitto per la prima volta ,dopo 53 successi, dall’ inglese Jack Kid Berg! Aveva 70 appartamenti Kid Chocolate, quando Ray Sugar Robinson non riusciva a comprarsi nemmeno la  “brillantina”  per  i capelli.  Il “Kid” possedeva sei automobili, tra cui due “chevrolet” …era davvero troppo. Quando girava per le strade dell’Havana “vecchia”, era un evento! Il “Kid” fermava la macchina, le ragazze gli offrivano fiori e lui firmava autografi. Lo vedevi girare per il ricco sobborgo di Miramar, dove si fece costruire una casa nel 1929, e la sera potevi trovarlo al “Tropicana” , al “Floridia” o al “Boteeguita del Media” dove Carlos Puebla cominciava a farsi conoscere. Dovunque andasse… il “Kid” era un re! Era, come scrisse Damon Runyon,  “squisitamente attraente” e così sicuro delle sue possibilità che, una settimana prima di un match potevi trovarlo nell’Havana Club a sorseggiare un cocktail ed a fumare sigarette americane.   Nacque il 6 gennaio 1910 al Cerro di Havana ed in principio si chiamò… Eligio Sardinias Montalvo.  Imparò a conoscere la boxe, guardando i filmati dei campioni,  nei cinema dell’Havana. Vedeva I filmati dei matches di Joe Gans, Battling Nelson, Jack Johnson, Jim Jeffries, Benny Leonard e Lew Tendler.  Fu da queste “esperienze” cinematografiche che trasse spunto per arricchire il suo già cospicuo bagaglio tecnico, con mosse e colpi di alcuni tra i grandi che abbiamo nominato. Diceva il suo manager Luis Gutierrez che studiava il modo di portare il sinistro di Joe Gans…e curiosamente nel 1931 il “New York Herald Tribune” scriveva che “: Kid Chocolate era il più grande pugile di colore dai tempi di Joe Gans!”.  Studiava il modo di farsi valere di Johnson nei “clinch” e lo mise in pratica nel match con Al Seeger.  Studiava il “destro” di Leonard, il suo “bloccaggio” dei colpi dell’avversario ed il suo “muoversi” sul ring. Raccontava lo “storico della boxe” Mike Hunnicut che Kid Chocolate aveva più “movimenti” di ogni altro pugile al mondo ed invitava i pugili che volevano imparare la boxe, a guardarsi i filmati dei matches tra Chocolate- Canzoneri o Chocolate- Battalino!Da dilettante disputò un centinaio di matches vincendone 86 prima del limite. Il suo debutto professionale avvenne all’Havana nel 1927,  quando battè ai punti in 6 rounds un certo Johnny Cruz.  I suoi primi 12 vittoriosi matches li disputò a Cuba ma  nel 1928 si trasferì negli USA a New York, dove collezionò una serie impressionante di vittorie quasi tutte prima del limite. L’unico che riuscì a sfuggire alla sconfitta fu Joey Scalfaro, con il quale pareggiò in 10 rounds. Ma il “Kid” a New York, non si limitò solo a combattere. “Conoscevo tutti i night clubs di New York dove ho vissuto per sette anni. Conoscevo tutti e tutti mi conoscevano. Fats Walter era mio amico ed aveva una “band” che suonava al famoso Cotton Club, si chiamavano gli “Hot Chocolates” ed il grande Duke Ellington mi chiamò “King Chocolate”…fu per me un grande onore” raccontava il “Kid”.  Fu quindi Duke Ellington come ricorda lo stesso “Kid”, a chiamarlo “Chocolate” e da quel momento fu per tutti … Kid Chocolate, il primo pugile cubano a diventare campione del mondo! Dal 1929 il “Kid” cominciò a farsi “notare” disputando ben 23 matches. In quell’anno continuò ad incasellare vittorie. Cominciò anche ad aumentare il livello tecnico dei suoi avversari che cominciarono a chiamarsi Fidel La Barba (ex campione del mondo…) e Al Singer (che diventerà campione del mondo…) entrambi battuti ai punti in 10 rounds . Incontrò gente “tosta” come Bushy Graham, Gregorio Vidal e Vic Burrone. Nel 1930 battè altre due volte Burrone e collezionò 7 vittorie. L’ultimo match di questi sette lo sostenne con l’italiano Luigi Quadrini , poi circa un mese dopo  incontrò …Jackie Kid Berg! Per la prima volta l’invincibile  “Kid” perse un match  (per decisione controversa ai punti in 10 rounds…) e per i suoi tifosi fu una vera tragedia. Ma il “Kid” non si arrese e dopo tre match (perse la rivincita con Fidel La Barba) si trovò a disputare il titolo mondiale con Young Bat Battalino. Perse ai punti in 15 rounds e fallì in tal modo il primo tentativo fatto da un pugile cubano di diventare campione del mondo. Il 1931 cominciò bene, vincendo i primi 4 matches poi decise  di salire di peso. Il 15 luglio del 1931,  il sogno di essere il primo cubano a fregiarsi di un  titolo… si realizzò! Mise “knock out”  in 7 rounds Benny Bass , diventando campione del mondo dei leggeri junior. Seguirono altre vittorie senza titolo in palio, poi salì ancora di peso ed affrontò Tony Canzoneri per il tiolo dei leggeri perdendo  in 15 rounds. Cominciò il 1932 vincendo otto combattimenti e difese nella sua Havana il titolo dei leggeri junior battendo ai punti in 15 rounds Davie Abad. Rifece la rivincita con Berg e perse di nuovo, ma stavolta  ai punti in 15 rounds.  Disputò altri 7 matches, compresi due vittorie ai punti con Johnny Farr , ma prima aveva battuto Lew Feldman  per ko al 12° round in un match  valido come titolo mondiale per  la Commissione Atletica dello Stato di New York. Difese il titolo per due volte, incluso un terzo match con La Barba, prima di “lasciarlo” nel bel mezzo di un tour europeo che toccò le città di Madrid , Barcellona e Parigi.  Al ritorno, stava preparando la rivincita con Canzoneri, quando venne battuto in 7 round dal modesto  Frankie Klick a Filadelfia, perdendo il titolo dei leggeri junior. Dopo questo match rivelò di aver contratto la sifilide. Si disse anche che aveva gettato via qualcosa come 500.000 dollari in due anni di “bella vita”. Aveva solo 23 anni e per un breve periodo si ritirò. Rientrò nel 1934 per poi ritirarsi definitivamente nel 1938 . In questo periodo disputò qualcosa come 50 matches, vincendone la bellezza di 47. Ma ormai non aveva più la stessa resistenza e non gli fu più offerta una nuova possibilità di battersi per un titolo.  Era sempre molto popolare nella sua isola e riempì di delusione e di rabbia migliaia di donne quando decise di prendere moglie. Aprì una grande palestra che ospitò talenti come Kid Gavilan, Benny Paret ed il giovane Luis Rodriguez. Arrivò dagli USA anche un certo Sugar Ray Robinson per “apprendere” qualcosa  del suo talento….Il grande  Ray Sugar Robinson era uno che in fatto di stravaganza e classe aveva parecchio in comune con il “Kid”. Ci fu poi la “Revolucion Cubana” , nel 1959, che almeno agli inizi cambiò poco. Il New York Times applaudiva il governo del  “Leader Maximo” e  Joe Louis, a Natale del 1960, fu ospite d’onore in “Plaza de la Revolucion” all’Havana.  Poi però la “rivoluzione” cambiò volto e le  cose cambiarono. Uno ad uno i grandi pugili cubani cominciarono ad emigrare seguendo l’esempio di Robinson che nel frattempo era ritornato negli  USA. Gavilan, Rodriguez, Jose Napoles e Kid Parret, furono tra quelli che partirono e …diventarono campioni del mondo. “Chocolate” invece    volle rimanere a  Cuba. Non fece come la cantante Celia Cruz che  arrivò a Miami e disse di …non aver fatto il biglietto di ritorno! Ma le cose cambiarono anche per lui. Le sue proprietà furono requisite dallo Stato e gli toccò prendere la “libreta” in mano e fare la fila con i suoi connazionali per il cibo razionato e le misure di emergenza causate  dall’embargo americano. Apparve poi all’orizzonte la figura di un peso massimo che sembrava invincibile…Theophilo Stevenson.  Questo pugile era  destinato ben presto  a prendere il posto del “Kid” nel cuore dei cubani.  Si chiudeva per sempre la “carriera” di “dandy” dell’ Havana del “Kid”. Non era più il grande “Kid Chocolate” ma era tornato ad essere per tutti i cubani solo… Eligio Sardinias Montalvo. Nel 1980, dopo alcune false notizie sulla sua morte comparve improvvisamente  in pubblico  per ricevere una medaglia per il suo contributo allo sport, dalle mani del   “Leader Maximo” Fidel Castro. Era la prima volta dopo circa 20 anni che i cubani rivedevano il loro “Chocolate Bon Bon”. Nella sua “magnanimità” il “gobierno del Leader Maximo” gli permise anche di usufruire di un paio di stanze della sua ex proprietà, una casa-palestra  dove due sue grandi foto rivelavano ai pochi  confusi tifosi che riuscivano a “trovarlo”,  quel fisico da statua greca  che, a mala pena si riusciva ad intuire  in quel vecchio pieno di acciacchi che, si trascinava a fatica, lisciandosi ogni tanto la  barba ispida e bianca e portando ancora con una certa eleganza un cigarillos tra le dita. Solo dagli occhi, da quello sguardo intenso,  vivo e penetrante,  ti potevi accorgere che quel vecchio davanti a te  era proprio  il …”Kid”.  Morì nel 1988 solo e dimenticato, l’uomo che  Sugar Ray Robinson ammirava e che fece scrivere al famoso giornalista Fausto Miranda :” Nessun uomo, nessun cubano, ha fatto tra le corde del ring quello che ha fatto Chocolate! Per stile è stato il migliore. Fantasoso, fantasioso, fantasioso!”.  Aveva vinto 135 matches, ne aveva pareggiati sei e perso nove; ma non fatevi ingannare…molte di queste sconfitte furono controverse o addirittura scandalose. Sul New York Times dopo la sconfitta subita da Battling Battalino, il giornalista James P. Dawson scrisse che era stato uno dei verdetti “più sbagliati” che avesse mai visto, aggiungendo che a suo giudizio Chocolate, dopo aver messo al tappeto l’avversario nel primo round l’aveva   varie volte messo sull’orlo del ko ed aveva vinto almeno nove delle quindici riprese disputate! Dopo il verdetto favorevole a Canzoneri, nel match mondiale,  il pubblico protestò per 10 minuti di fila! Kid Chocolate è stato un vero “artista” del ring, che imparò dai grandi della storia della boxe, passando poi  il testimone al suo erede…Sugar Ray Robinson. FD  Maccheroni

 

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