Prima conferenza stampa del match (12 round, senza alcun titolo in palio) tra Josh Taylor (19-1-0, 13 ko) e Jack Catterall (28-1-0, 13 ko). La sfida è prevista per il 27 aprile alla First District Arena di Leeds. È la rivincita di un combattimento disputatosi nel 2022 e concluso con un verdetto di split decision in favore di Taylor (112-113, 114-111, 113-112). Un incontro che si è portato dietro molte polemiche. Nella conferenza stampa di oggi Catterall ha avuto due brillanti idee. Prima ha stretto il collo di Taylor in una morsa, con la mano sistra a fare presa sulla carotide del suo suo avversario (lo aveva già fatto in occasione del loro primo match).
Poi ha rilasciato una romantica dichiarazione: "Sarà una serata fantastica. Ha detto che mi metterà ko, il che è fantastico perché non ha mai fatto una cosa del genere a nessuno in vita sua. Non odio nessuno, ma non mi piace questo ragazzo e non vedo l'ora di spappolargli il cervello, o quel poco di cervello che in realtà ha". Una vergogna. Finte aggressioni, insulti, risse, parolacce. E altro ancora. Non è la prima volta, non sarà l’ultima. Evidentemente qualcuno pensa che le smargiassate fruttino. Io credo di no, anche perché se così fosse, il popolo della boxe sarebbe sceso a livelli inquietanti. Mi sono già trovato davanti a prodezze del genere. Alcuni sono convinti che facciano il bene della boxe, che aumentino l’attenzione su questo sport. Altri arrivano addirittura ad affermare che la rissa durante la conferenza stampa sia una trovata geniale. Ripeto quello che ho detto in passato. Il pugilato è riuscito a entrare nel cuore della gente perché ha sempre saputo trasmettere valori forti, accompagnati da una lealtà che alla fine premia. Mi chiedo, vi siete tante volte vantati di come il pugile sia diverso dagli altri, perché ha rispetto dell’avversario. Da sempre la nobile arte regisce alle accuse, che le vengono periodicamente portate sino a chiederne l'abolizione, con un comportamento spesso inappuntabile dei suoi protagonisti. E adesso eccone un altro che se ne esce con due tirate da bullo di periferia, a Roma diremmo da coatto. È questa la boxe che vi piace?
Dopo l’abbandono da parte di Agit Kabayel l’EBU non è ancora riuscito a trovare due co-sfidanti disposti ad affrontarsi per l’assegnazione del vacante titolo dei pesi massimi.
Alla rinuncia del tedesco Tom Schwarz, del belga Ryad Merhy, si è aggiunta quella dell’inglese Daniel Dubois, ex titolare della cintura “regolare” WBA.
L’ente europeo è corso subito ai ripari nominando l’inglese Joe Joyce (15-2) co-sfidante dell’imbattuto tedesco Granit Shala (15-0).
Le parti avranno tempo sino al 29 febbraio per trovare l’accordo a trattativa privata altrimenti verrà indetta la gara d’asta.
La carriera del tedesco, professionista dal 2017 è gestita dalla Agon Sport di Ingo Wolkmann, la stessa compagnia che segue Etinosa Oliha.
Joyce, 38 anni, medaglia d’argento ai giochi di Rio 2016, ha già detenuto il titolo europeo nel 2020 quando superò per KO alla decima ripresa Daniel Dubois.
É però reduce dalle due pesanti sconfitte prima del limite contro il cinese Zhang Zhilei per il mondiale ad interim WBO.
Superpiuma mondiali in gran movimento! Dopo O'Shaquie Foster ed Emnanuel Navarrete anche il campione IBF e IBO dei 58,9 kg il gallese Joe Cordina (17.0) ha manifestato la volontà di salire di categoria!
Il 32enne di Cardiff difenderà la sua cintura mondiale dei pesi superpiuma IBF a maggio in Arabia Saudita contro Anthony Cacace nel sottoclou dello scontro di riunificazione dei pesi massimi Tyson Fury contro Oleksandr Usyk. Cordina ha dichiarato a BBC Radio Sport:-
-E’ un incubo scendere al limite dei superpiuma. Sto cercando di pensare ad altro, di tenere la mente occupata e di impedirmi di mangiare spazzatura per reazione. Il rinvio del mio match in Arabia Saudita è stato una mazzata. L’infortunio di Fury mi ha penalizzato grandemente. Ho faticato tremendamente a portare a termine questa preparazione ed ora devo rincominciare da capo. É tremendo ! 'Cacace è un bel combattimento, ma non è il match che la gente si aspettava. Inseguivo gli altri campioni dei superpiuma ma non sono riuscito ad agganciarli. Per questo match mi pagheranno bene ma il sacrificio è sproporzionato. Se nel prossimo match non combatterò per una riunificazione salirò assolutamente nei leggeri.-
Sarà il superleggero di Barcellona Sandor Martin, amministrato da Opi Since 82, a costringere il campione Wbc dei 63,5 kg Devin Haney a salire di categoria ?
Sembra proprio di si. Il 25enne “The dream” Haney difenderà il suo titolo contro Ryan Garcia il 20 aprile, ha ben in mente la dichiarazione che il presidente della WBC Mauricio Sulaiman ha fatto a Pro Boxing sabato : In caso di successo contro Garcia Haney dovrà combattere contro lo sfidante ufficiale appunto Sandor Martin .
E qui entrano in campo gli introiti televisivi. Haney contro Prograis il 9 dicembre su Dazn ha fatto registrare numeri molto bassi e il campione di Las Vegas non può permettersi un altro flop finanziario che si materializzerebbe contro Martin davvero poco conosciuto negli States .
Dunque ad Haney non rimane altro che salire nei welter dove possono essere programmati duelli importanti e sicuramente borse più ricche di quella on Martin contro Terence Crawford, Jaron Ennis, Eimantas Stanionis e Josh Taylor.
A Rosario in Argentina nella riunione organizzata da Osvaldo Rivero due idoli locali hanno vinto il titolo continentale .Si è laureato un campione del Sud America dopo solo otto match da professionista . E’ stato David Núñez di San Bernardo che ha sconfitto Misael Graffioli per KO tecnico al nono round diventando campione dei supermosca lo scorso sabato sera al Club Atlético Temperley nella città di Rosario, in Argentina.
Nei primi quattro round dell'incontro, , Graffioli ha fatto meglio ma a con il passare delle riprese la potenza di Nunez è venuta fuori Nel sesto e settimo round Nunez ha colpito Graffioli ripetutamentee i secondi del pugile di Santa Fe lo hanno ritirato alla fine dell’ottava ripresa durante l’intervallo. Il titolo era vacante.
Nel match principale il 25enne Carlos Maria Alanis (12.1 FOTO) ha vinto il titolo sudafricano vacante dei leggeri contro il mediocre Jonathan Joel Arena .Alanis ex campione Wbo Latino ha tenuto sempre in mano il match e ha chiuso la partita al settimo round quando ha colpito Arena con i ganci al fegato e allo stomaco prima poi il colpo decisivo è stato un sinistro che ha mandato Arena al tappeto anche se con effetto ritardato .
Prosegue la striscia di incontri vincenti del peso leggero Francesco Paparo (7-0-1), campione italiano dilettanti under 22 nel 2021.
Sabato scorso, 17 febbraio, sul ring dell’MGM di Milano all’interno della serie “Ring Roosters”, manifestazione ideata da Francis Rizzo, fondatore e anima del Francis Boxing Team di Rho, Francesco si è imposto per KO alla sesta ripresa sul costaricano residente a Roma
Juan Thomas Santos (1-8).
Decisivo un micidiale colpo al fegato che a messo il suggello ad un match dominato da Paparo.
Adesso il 22enne lombardo tornerà in sul ring il 14 aprile a Milano nell’evento che la Art of Fighting allestirà all’Allianz Cloud dove affronterà Jacopo Lusci (8-7-1).
Riprendiamo la traduzione dal libro di Charles Farrell
“Per fare questo il ritiro di Liston doveva arrivare per infortunio, non da una percepibile differenza di abilità fra i due uomini. Era necessario che i cartellini fossero virtualmente pari quando Liston si ritirava. Erano: 58-56 per Liston, 59-56 per Ali e 57-57 dopo 6 round. Sonny Liston non aveva fatto nulla per cercare di vincere-e aveva dovuto lavorare duramente nel 5° round per trattenersi dal mettere knockout Ali- è chiaro che i giudici e l’arbitro erano stati istruiti su come giudicare il match.
Quelli che non credono che il primo match fosse truccato spesso si riferiscono al 5° round per dissipare la nozione che lo fosse. Perché l’angolo di Liston avrebbe messo una sostanza caustica sui guantoni del loro pugile per accecare Ali se Sonny intendeva perdere?
Quello che è successo dopo il 4° round è una falsa pista. Gli uomini d’angolo di Liston sarebbero sembrati sospetti se non si fossero occupati in modo tradizionale del taglio e del gonfiore che erano apparsi sotto l’occhio del pugile. Il linimento usato sui tagli inavvertitamente va sui guantoni dei pugili e talvolta finisce sugli occhi degli avversari. I pugili gestiscono la cosa senza troppe difficoltà. Gli occhi lacrimano e la sostanza è spazzata via. Ma mentre tornava al suo angolo alla fine del 4° round con gli occhi che gli bruciavano, Ali, che capiva come va il mondo, reso paranoico dalle diverse fazioni che gli sussurravano all’orecchio e non sapendo a chi credere, andò nel panico convinto ci fosse un complotto. Voleva smettere di combattere. Angelo Dundee sapeva che Liston era preparato ad abbandonare in uno o due round. Tutto quello che doveva fare era far alzare Ali dallo sgabello e spingerlo a centro ring all’inizio del 5° round. Sonny sapeva cosa fare dopo. Fece finta di inseguire Ali ma faceva fare lunghe traiettorie circolari ai pugni, andando a vuoto con alcuni e spingendone altri. Anche se era uno dei più bravi a chiudere un match nella storia della boxe, Liston era inattivo, perdeva tempo in attesa che gli occhi di Ali si fossero ripuliti e lui potesse tornare al suo lavoro che era perdere il titolo mondiale dei pesi massimi.
So degli incontri truccati fra Ali e Liston perché gente rispettabile che era coinvolta me lo disse, gente che conosceva bene Liston e qualcuno che ha combattuto due volte con loro mi ha detto delle cose su di loro. Al Braverman, che era direttamente coinvolto nel trucco, mi ha raccontato i dettagli dell’incontro. Per me lui è la stele di Rosetta. Due compari di Liston a Saint Louis, uno era talvolta uno sparring partner di nome Charles Hamm, l’altro anche lui un grande pugile, Adolph Pruitt, raccontarono che Liston gli aveva detto di avere perso apposta i match. Johnny Tocco, il leggendario proprietario della palestra di Las Vegas e saggio della boxe, mi disse che Liston gli aveva detto la stessa cosa. E Floyd Patterson mi confidò: “ Clay non picchiava affatto. Non aveva potenza. E Sonny Liston incassava pugni d’inferno. Non so del primo match, ma sono sicuro che nel secondo Sonny ha fatto il tuffo”.
25 maggio 1965 A Lewiston nel Maine
Se Liston avesse battuto Ali, Ali avrebbe potuto non diventare Ali. Alla fine avrebbe potuto diventare ugualmente campione del mondo, ma la prima immagine-definizione di chi Ali fosse- la bellissima e intoccabile gioventù, destinata all’immortalità- non sarebbe esistita. Questo avrebbe cambiato la storia della boxe, e, cosa più importante, la cultura- non solo la cultura degli Stati Uniti, ma nel suo insieme. Se Ali avesse perso con Liston avrebbe riconfigurato il mondo come è oggi.
C’è molto di emotivo, storico, culturale e iconografico, tutte ragioni per non volere credere la verità sul primo Alì-Liston. Ho discusso spesso il caso, più di quanto intendessi farlo. E’ uno sforzo stupido. La mentalità della gente non sarà cambiata.
Non viene mai detto ma l’ultimo match di Liston fu una vittoria per K.O. su Chuck Wepner, un pugile di Al Braverman. Nessuno poteva sapere meglio di lui cosa avrebbe fatto Liston a Wepner in un match vero. Perché Braverman accettò il match per Wepner? Lo accettò perché era stato truccato affinché Wepner vincesse. Il problema era che Liston- mai un convincente artista del tuffo- fu incapace di trovare un modo credibile di perdere. La vittoria di Liston su Wepner fu una trasgressione più seria di quanto generalmente si pensasse. Mezzo anno dopo l’incontro Liston fu ucciso nella sua casa di Las Vegas per avere fottuto i piani di certa gente costando loro un sacco di soldi.
Terence Crawford è alla ricerca di nuovi avversari dopo essere stato snobbato da Canelo Alvarez ed Errol Spence Jr. Canelo Alvarez ha dichiarato di non essere per niente interessato a battersi con Crawford perché di due categorie inferiori alla sua.
Per quanto riguarda l'ex campione dei pesi welter IBF, WBA e WBC Spence, si sta riprendendo da un intervento chirurgico agli occhi e al momento il suo futuro è incerto. Si ritiene che Crawford (40-0, 31 KO) potrebbe aspettare l’esito della sfida del 30 marzo tra Tim Tszyu e Keith Thurman prima di aprire contatti con il campione superwelter WBO che uscirà dalla sfida di Las Vegas. Certo, dal punto di vista personale è comprensibile l’insoddisfazione del pugile che è considerato da molti il numero uno tra i pesi welter ma di fatto costretto a combattere nelle categorie superiori.
Crawford seguirebbe la strada della WBO se Tszyu fosse d'accordo con l'idea di combatterlo, mentre sarebbe più in difficoltà nel caso fosse il 35enne Thurman a vincere considerto che negli ultimi quattro anni ha combattuto una volta sola e non ha un seguito di fan molto folto.
Le preoccupazioni di Crawford sono comunque fondate ed è logico che pensi a salire di categoria. Rimanendo nei welter gli avversari possibili e probabili sarebbero Jaron Ennis, Eimatas Stanionis, Giovanni Santillan. Difficile con loro incassare molti milioni ...