Il campione totale dei pesi welter Terence Crawford riconosce in una notizia pubblicata da Pro Boxing Fans che il suo grande rivale Errol Spence Jr. ha il diritto di imporre la rivincita. Questa frase cancellerebbe i dubbi che erano nati nelle ultime settimane sul fatto che “Bud” volesse davvero combattere ancora contro il texano “The Truth”.
E’ unfatto è che Spence (28-1, 22 KO) sta forzando per il secondo incontro e Crawford (40-0, 31 KO) dovrà concederlo considerato che la clausola è prevista dal contratto prima della sfida del 29 luglio scorso. Sarà interessante vedere anche se Crawford tenterà di costringere Spence a combattere al limite dei pesi welter in modo da poter aumentare le sue possibilità di vincita.
Quale rete televisiva trasmetterà la rivincita Crawford vs Spence è un altro enigma da sciogliere dato che Showtime non dovrebbe più trasmettere eventi di boxe .
Premier Boxing Champions dovrà trovare dunque un altro sponsor televisivo e le voci di un coinvolgimento di Amazon Prime in pay per wiew sembrano prive di fondamento.
Infine dove si svolgerà questa seconda sfida ? E’ noto che Crawford è deciso a portare il duello nella sua città natale di Omaha. Ma la scelta commercialmente non ha attrattive . Il Nebraska, è lontano per la marea di fan che vorrebbero vedere il match dal vivo Quindi Las Vegas è ancora il luogo più ovvio .Molto presto ne sapremo di più
L'allenatore Robert Garciaha confermato che suo fratello, l'ex campione del mondo in diverse categorie Mikey Garcia, non è disponibile ad affrontare il mitico 46enne Floyd Mayweather Jr. in un incontro di esibizione su Showtime PPV il 9 dicembre.
R Mikey si è ritirato nell' ottobre 2021, quando ancora giovane 33 enne , su sconfitto ai punti con verdetto non unanime dallo spagnolo ex campione europeo Sandor Martin.
Ovviamente dobbiamo prendere l'annuncio di Robert con cautela : è già successo che per scacciare l'attenzione su di loro diversi pugili anche famosi hanno raccontato una bugia.
Robert nella sue intervista proswgue 'Ho detto: 'Mikey, sei serio a riguardo?' Mikey, è vero che affronti Floyd in una esbizione ? Lui mi ha risposto 'No, non c'è alcuna possibilità'. Lo faccio solo per mantenermi in forma e non ingrassare troppo.’ - Aspettiamo di sapere se è la verità
Di quel giorno ricordo (quasi) tutto. Era il 7 agosto del ’99. Stefano aveva uno sguardo magnetico, sembrava volesse ipnotizzarmi. Gli occhi frugavano nella mia anima, senza alcun rispetto per la poverina. I tatuaggi riempivano il suo corpo. Un cobra sulla spalla sinistra, un disegno tribale sulla destra, un lupo e un vichingo sulla schiena. Un mezzo sorriso, degno del Nicholson di Psyco, completava il quadro. Fino a quattro anni prima faceva l’imbianchino. Adesso abitava a Monfalcone e andava in palestra a Ferrara, da Massimiliano Momo Duran. Si allenava rubando ore al sonno e alla famiglia. A 33 anni aveva incrociato la grande occasione. Vero, in una categoria che non era la sua, quella dei leggeri, contro un rivale robusto e grintoso come Julien Lorca, in terra straniera, a Le Cannet in Francia. Ma se si fosse fermato davanti a tutto questo, l’occasione non l’avrebbe mai avuta. Il suo momento buono, a cavallo tra il 1994 e metà 1996, era passato. Poi, come mi ripeteva spesso, aveva perso tempo. Adesso, ritrovato l’entusiasmo, era pronto a dare battaglia.
Salvatore Cherchi, il manager, glielo aveva detto mentre gli stava levando i guantoni subito dopo la vittoriosa difesa del titolo italiano contro Prisco Perugino. E adesso il mondiale!. Aveva avuto l’impressione di calarsi un sogno, era la realtà. Gli avevo chiesto come fosse il rapporto con Momo Duran, l’allenatore. Lui mi aveva risposto con una sola parola. Preoccupante. La mia espressione gli aveva strappato un sorriso. Nel senso che mi sento troppo bene. Dormo senza problemi, accuso solo parzialmente la fatica, sto in un ambiente che mastica pugilato. Mi sento così bene che comincio a preoccuparmi. Così mi chiedo, dove sta l’errore? Nella mia mente si accavallavano i ricordi del campione del mondo WBA dei leggeri in allenamento. Julien Lorcy aveva il naso schiacciato, gli zigomi piatti e lucidi. Il volto raccontava come la boxe lui l’avesse sempre interpretata in attacco. Picchiava, ma con quel fisico tozzo che aveva, era costretto ogni volta a lasciare sul ring un po’ di sé stesso. Stefano Zoff era un tipo lungo e secco con lo sguardo incazzato. Gli occhi ti braccavano senza tregua. Le braccia erano tentacoli con i quali provava a soffocare i rivali. Il biondo di Francia era, di gran lunga, il favorito. Sul ring sapeva trasformarsi in un toro infuriato. Attaccava, attaccava e poi attaccava di nuovo. Il mondiale si prospettava duro, difficile. Ma se c’er una cosa che a Stefan o non faceva difetto, era la tenacia. Si andava in scena...
Veronica, la figlia di Zoff aveva otto anni. Riccioli castani, sguardo sempre attento. Il babbo, in una magica notte in terra di Francia, era appena diventato campione del mondo. A 33 anni, l’età in cui molti smettono di combattere. Quella notte, a sfida conclusa, la piccola entrava nello spogliatoio. Aveva gli occhi rossi di sonno e pianto, tirava su il faccino e pronunciava poche parole. Papà, ti ha fatto male? Anche un guerriero piange. Zoff prendeva su la figlia e si faceva il primo regalo da campione. Un tenero abbraccio. Julien Lorcy aveva gli occhi gonfi, una brutta ferita sotto l’arcata sopraccigliare sinistra, rivoli di sangue ne disegnano la faccia. Il torello infuriato alla fine aveva incontrato il suo matador. Lo sfidante aveva preso in mano la sfida dopo soli tre minuti, il tempo di una ripresa. Aveva tolto spazio, respiro, possibilità di movimento al campione. Attaccato, soffocato da quel sinistro che non gli concedeva tregua, il francese cercava di abbozzare una reazione. Ma quella notte Stefano Zoff apparteneva alla schiera dei grandi del ring, di quelli che regalavano emozioni andandole a pescare nel profondo dell’anima. E così quando anche l’ultima stilla di energia stava per abbandonarlo, era il coraggio a fare da terreno fertile, da riserva a cui poter attingere le ultime decisive risorse.
Quando andavo a trovarlo negli spogliatoi, Zoff aveva la faccia di uno che aveva appena visto passare un marziano, ma non aveva osato chiedergli nulla.
Non mi sembra vero. Sto pensando a domani, quando tornerò a casa. Mi sveglierò e riprenderò a vivere la mia esistenza di sempre. La gente mi darà le solite pacche sulle spalle dicendomi: “Bravo Stefanino, ma non vinci mai niente. Stefanino, hai 33 anni, è ora che tu faccia qualcosa. È difficile spiegare come un bravo pugile fosse riuscito a diventare quel campione che avevo visto sul ring di Le Cannet. Certo si era allenato con metodo. A Ferrara, da Massimiliano Duran aveva lavorato duro. Palestra, dieta, a letto presto. Quando avevo 20 anni mettevo il cambio dei vestiti nel bagagliaio della vespa, andavo ad allenarmi, mi cambiavo e via in giro fino alle 3 di notte. Alle 7 ero già in piedi per andare a lavorare. Adesso se provo a farlo una sola volta, mi ricoverano. Era sempre stato un tipo allegro Stefano. Un tempo si faceva accompagnare anche dalla superstizione, adesso aveva capito che poteva farne a meno. Ma fedele al passato qualcosa si portava ancora dietro: una moneta da mezzo dollaro d’argento regalatagli da Franco Cherchi, il fratello del manager. Salvatore Cherchi era l’uomo che aveva creduto in Zoff quando, a 32 anni, era andato a chiedergli un grande finale di carriera. Era anche stato quello che l’aveva spronato all’angolo, nel momento in cui il futuro campione sembrava avesse un dubbio di troppo nella testa. In giro non c’era nessuno disposto a scommettere su di me. Non dico 100.000 lire che sono tante, ma neppure 5.000. In allenamento, durante una seduta di guanti con Casamonica, mi sono fatto un taglio sotto l’arcata sopraccigliare destra. Proprio io che in carriera non mi sono mai spaccato. Per fortuna è andata bene, così come è andata bene dopo quella testata del francese nell’ultima ripresa.Ora però vorrei togliermi un altro sfizio: combattere a Las Vegas. Cherchi dice che sono matto e che è tempo di bussare a denari, basta inseguire i sogni. Campione del mondo. Ieri una favola. Poi, finalmente, la realtà.
Il Pirata andava incontro all’alba alzando la cintura. Un titolo vinto all’estero, in un match vero, contro un bravo avversario. Aveva ragione Veronica quando, chiudendo la porta dello spogliatoio, gli regalava cinque parole che lo rendevano davvero felice. Papà, sei stato proprio bravo.
LA CENA DI GALA DELLA HALL OF FAME ITALIA 2023 SI SVOLGERA' SABATO 28 OTTOBRE A PALAZZO ALBICINI (CORSO GARIBALDI 80, FORLI') PRENOTAZIONI ALLO 0543.550608 / 3391415615 (costo: 38 Euro, fino a esaurimento posti) Orario di inizio 20:15.
Cinque personaggi entreranno nella Casa della Gloria. Il Comitato Direttivo (Gualtiero Becchetti, Flavio Dell’Amore, Franco Esposito, Alessandro Ferrarini, Davide Novelli, Vittorio Parisi e Dario Torromeo) ha scelto per il 2023 i campioni del mondo Salvatore Burruni, Silvio Branco, Alessandro Duran, Stefano Zoff e l’arbitro internazionale Angelo Poletti.
Cristiano Ronaldo con i suoi compagni dell'Al-Nassr sarà martedì in campo contro l'Al-Duhail del Qatar nella fase a gironi della AFC Champions .
Nell'intervista rilasciata oggi non ha parlato solo di calcio ma ha anche annunciato di aver regalato a Francis Ngannou un orologio prima del suo incontro con Tyson Fury in Arabia Saudita. di sabato prossimo . RONALDO è un grande appassionato di MMA e di BOXE e più di una volta ha dichiarato che sono i due suoi sport preferiti alpari del calcio.
Dopo poche ore è stato intervistato "The Predator "Francis Ngannou il quale ha voluto ringraziare pubblicamente Cristiano Ronaldo per avergli regalato un orologio Jacob & Co. del valore di £ 110.000 dollari
-Un regalo che considero un portafortuna per il match di sabato - Ha dichiarato l'ex campione UFC dei pesi massimi . RD
Iniziando da venerdì prossimo con l’importante kermesse al Federbocce di Roma dove il campione WBC Silver ,numero 9 del ranking . Michael Magnesi difenderà il titolo Wbc Silver dei superpiuma contro l’imbattuto colombiano Nike Theran sono diversi i professionisti italiani che si esibiranno nei prossimi mesi in match internazionale di valore.
Abbiamo raccolto i pronostici da diversi allibratori a livello mondiale per formulare un elenco di previsioni che non risultano troppo favorevoli sulla carta ai nostri pugili, ad eccezione di “Lone Wolf” Magnesi
27 Ottobre a Roma Wbc Silver superpiuma
Il successo di Magnesi viene quotato 1,10 mentre la vittoria di Theran 2,30
18 novembre a Civic Hall, Wolverhampton (UK) sfida valida per il titolo Europeo dei medi detenuto da Matteo Signani. Gli allibratori britannici concedono poche possibilità al “Giaguaro” e quotano il successo dello sfidante Tyler Denny 2 (due) mentre una conferma del campione Signani è pagata 10 volte la posta
18 novembre a Manchester (Uk) titolo Europeo dei supergallo
Favorito l’imbattuto locale Liam Davis su Vincenzo La Femina . Vincente il campione Europeo dei supergallo Davis con una quota di 1,05. Una eventuale vittoria di La Femina è pagato 10 volte la posta
2 dicembre 2023 a Londra. Titolo Europeo dei leggeri vacante
Tra il gallese Gavin Gwynne ed Emiliano Marsili.Il campione britannico Gavin Gwynne è favorito con quote di 1,10 mentre un successo di “Tizzo” Marsili sarebbe pagato nove volte .
Molti fan di due continenti si erano illusi di poter assistere televisivamente alla conferenza stampa di presentazione di una iconica rivincita tra Mayweather e Pacquiao -L’evento previsto a Tokyo il 31 dicembre è stata annullato in seguito al ritiro dalla boxe di uno degli sponsor più importanti ,ovvero l’emittente televisiva Showtime gestita dalla casa madre Paramount Global- Mayweather e Pacquiao si affrontarono all’MGM Grand di Las Vegas nel 2015 e “Money” Mayweather vinse ai punti per 116-112 (due volte ) e 118 a 110 .
Il duello incassò oltre 4,7 milioni di dollari con la vendita in pay per wiew . World Boxing News ha rivelato che Showtime è interessata ancora a mettere in scena la seconda puntata del match più redditizio mai prodotto e sta studiando con quali modalità .
Si ipotizza che la potente emittente utilizzerebbe la esibizione tra le due leggende su otto o dieci round proprio come atto conclusivo della sua storia nella boxe.
Dopo l’abbandono da parte di Pietro Rossetti, l’EBU ha designato Mirko Geografo (18-1-1) e Luigi Alfieri (10-3) co-sfidanti al vacante titolo Silver title EBU dei pesi welter (l’ex cintura della comunità europea).
Le due parti avranno tempo sino al 6 novembre per trovare l’accordo a trattativa privata, altrimenti verrà indetta la gara d’asta.
Geografo non combatte dall’ottobre del 2022 quando sconfisse ai punti il veterano Giuseppe Rauseo.
Alfieri (foto) é invece reduce da tre incontri vittoriosi, l’ultimo dei quali, disputato lo scorso luglio a Sequals, gli ha consentito di vincere la cintura “mediterraneo” WBC, superando ai punti l’allora imbattuto greco Panagiotis Tsochataridis.