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Martina Bernile combatterà per il mondiale IBO il 23 marzo

Occasione mondiale per Martina “Little Tank” Bernile (6-3-1).

Attraverso il suo profilo Facebook, “Little Tank”, 
 l'ex campionessa europea dei pesi mosca, ha annunciato che combatterà per la cintura dei mini mosca IBO.
La sua avversaria sarà la serba Nina Radovanovic (17-4), tre successi negli ultimi tre incontri disputati, in tre occasioni sfidante al titolo mondiale dove venne battuta da Dina Thorslund, Eva Voraberger e Ibeth Zamora.
Dopo le due sconfitte subite nel Regno Unito contro Shannon Ryan e Rose Courtnay, la Bernile è tornata al successo lo scorso novembre battendo ai punti Snezana Siljkovic, anche lei serba.
Max 

 

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Per Arnold Barboza jr 29° successo ed ora la sfida con Lopez è vicina- Video

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 Il numero uno Wbo dei superleggeri l'imbattuto  puncher di  Long Beach  Arnold Barboza Jr ha raccolto molti  consensi sabato tra le corde del Virgil Hotel di Las Vegas Ha migliorato il suo record di imbattibilità  portandolo   a 29 successi e ha inflitto all'ottavo round  al sudafricano  Xolisani Ndongeni la sua seconda sconfitta consecutiva. Dopo il successo  Barboza ha dichiarato: . Sono entrato da poco in Golden Boy ma ho messo a segno un successo  che mi riempie d'orgoglio-  Credo che Teofoimo Lopez ora sia più vicino

Barboza Arnold Primo Piano

 Oscar De La Hoya ha confermato che Arnold merita la sfida mondiale il più presto possibile.

 

Il 40enne Barroso campione Wba dei s.leggeri in meno di 2 minuti - Video

Ismael Barroso ha vinto il titolo WBA  dei superleggeri   in solo un minuto e 53 secondi e per il mancino venezuelano di 40 anni  è un risultato assolutamente  prestigioso . Ismael Jose Barroso Bernay   ha mandato al tappeto in modo definitivo il londinese  Ohara Davies il quale era salito sul ring con nove anni meno di lui.

Barroso (25-4-2, 23 KO)  ha dichiarato  nel dopo match a VVision :

"Quando ho iniziato a fare boxe mi hanno detto che la mia potenza mi avrebbe  portato ai massimi vertici della boxe. Ho atteso molto per ottenere questo risultato e ora ringrazio  Dio  del suo dono. ." . Il mio avversario era  bravo ma poco resistente .Quando ho tirato il primo pugno, sapevo sapevo che  lo avrei messo ko in fretta  ma non mi aspettavo così presto  Ora voglio combattere contro Rolando Romero  perché credo di vincere anche con lui !”

 

Vergil Ortiz, dopo il successo a Las Vegas, sfida Tszyu. VIDEO

Rivediamo le immagini più  discusse dello scorso week end.A Las Vagas Vergil Ortiz, n.3 del ranking Wba, ha battuto il 34enne ghanese Lawson al primo round . In tutto 2'33" di combattimento . Nel dopo match Ortiz, ignaro delle polemiche che sarebbero sorte durante la notte, aveva dichiarato  a Espn:
"Penso che l'arbitro abbia fatto bene a fermare la sfida perché gli stavo facendo male con tutti i colpi. Il match non aveva più storia. Sono pronto per chiunque. Mi piacerebbe affrontare Tim Tszyu, penso che sia un tremendo combattente e quindi facciamo in modo che il match si realizzi".

Joshua vs Ngannou, comunque finisca, è l'inizio della fine per il pugilato

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di Dario Torromeo

Tyson Fury è un campione del mondo di pugilato, Francis Ngannou è stato campione dell’Ultimate Fighting Championship.
UFC e boxe sono due sport diversi.
Per il teatro della sfida, numero delle riprese, lunghezza dei round, uso dei guantoni, regole.
Tutti questi sono fatti.
Tyson Fury ha affrontato Francis Ngannou a 126 kg, il peso più alto registrato in carriera. Aveva una pancia più abbondante del solito e grasso in esubero sui fianchi. Era in affanno e fuori misura sin dai primi round.
Altri fatti.
Tyson si era allenato poco e male.
Questa è una deduzione, non va recepita come prova, ma credo vada comunque presa in considerazione.
Ngannou ha perso. 
Il pugile di origini camerunensi era all’esordio nel pugilato, a 36 anni compiuti. E ha perso. 
Il WBC lo ha inserito al numero 10 della classifica mondiale.
L’8 marzo Ngannou affronterà Anthony Joshua per una borsa milionaria. Se per il debutto ha incassato 10 milioni di dollari, si presuppone che stavolta saranno molti di più.
Il pugilato sta lentamente entrando tra le cose scomparse. I soldi hanno portato sul ring e in televisione Mayweather jr vs McGregor. Poi sono arrivati youtuber, influencer, attori. Sono quindi passati alle sfide della nostalgia: Tyson vs Jones jr, tanto per dirne una. Due campioni. Molti anni fa. 
Le vecchie foto a volte riscaldano il cuore, altre provocano solo tristezza. 
Soprattutto se in mezzo ci sono solo soldi.
E ora siamo arrivati al capolavoro di tutte le scivolate, il primo passo importante e forse decisivo verso la fine di questo sport.
Fury vs Ngannaou era roba da wrestling, nel senso che si sono mossi esattamente come pensavamo si sarebbero mossi. E in tanti si sono eccitati. A forza di mangiare fast food, hanno dimenticato quanto possa essere buono il cibo vero. Magari cucinato, non riscaldato.
Anthony Joshua vs Francis Ngannou è il passo decisivo verso l'ultimo atto. La scritta FINE calerà sulla categoria dei pesi massimi, comunque finisca. Con un rigurgito finale il 17 febbraio per Tyson Fury vs Olexsandr Usyk. Dove? A Riyadh, ovviamente. Sarà interessante capire chi tirerà fuori tutti questi soldi nel momento in cui, raggiunto l’obiettivo, l’Arabia Saudita chiuderà le porte a quel che resta del pugilato.
Una botta di inevitabile nostalgia mi porta indietro nel tempo, addirittura a Joe Louis, per undici anni campione del mondo dei massimi. A Muhammad Ali che in carriera ha sconfitto Shavers, Norton, Frazier, Bugner, Lyle, Foreman, Patterson, Bonavena, Cooper, Liston. E in giro c’è ancora qualche fuori di testa che lo considera un bluff.
Nella Top 10 dei quattro Enti, oggi ci sono Makhmudov, Sanchez, Bakole, Wallin, Hrgovic, Dubois, Wardley, Pero, Chaney, Kabayel, Franklin. E Ngannaou.
Detentore di tre cinture è un ex massimo leggero, bravo per carità, ma proveniente dalla categoria inferiore. L’altro credo sia un degno campione, nonostante il 90% degli appassionati la pensi diversamente, ma è decisamente inaffidabile.
Tutto passa, ogni cosa ha il suo tempo.
Il pugilato è pronto per finire nel cassetto dei ricordi. Tanto per cominciare alla grande, ci mette per prima la categoria più importante. I pesi massimi.
Non è per colpa della mia nostalgia. Chiedetene conto ai signori della boxe moderna, quelli che hanno lo sguardo limitato, quello che non va oltre i propri confini. Vogliono tutto e subito. Agli altri le macerie. 
Poi ci sono i pugili. Pochi quelli ricchi e fortunati, per quel che rimane della truppa pedalare e non fare domande.
Si comincia con i pesi massimi. Poi, si passerà al resto…

De La Hoya organizzerà a Las Vegas molti dei suoi migliori spettacoli

L'ex campione della Hall of Fame in sei categorie di peso e attuale presidente della Golden Boy Promotions prevede di investire in modo significativo in spettacoli a Las Vegas in un calendario  fitto che presto annuncerà. Non è un caso che il suo team abbia aperto il 2024 con Vergil Ortiz-Fredrick Lawson al Virgin Hotels di Las Vegas.

De La Hoya 2023 parla

Oscar de La Hoya ha dichiarato a Jack Donovan:

''Quando ho iniziato a guardare a Las Vegas, come polo pugilistico importante ho pensato che valeva la pena di investire in qualcosa che avrà un impatto forte nel boxing internazionale. Dobbiamo credere negli spettacoli di boxe, aumentare l’attività e mantenerla nel corso dell'anno. Abbiamo  collaborato ad  organizzare il “fight of the Year”  Ryan Garcia e Tank Davis e  possiamo farlo ancora. "Vogliamo portare tutti i grandi spettacoli della Golden Boy a Las Vegas".

De La Hoya ha confermato che sono in atto piani per costruire un locale  da 2.500-3.000 posti per ospitare gli spettacoli più intimi di Golden Boy. La sua costruzione è in corso e si stima che manchino ancora almeno alcuni mesi prima che il luogo diventi il ​​quartier generale ufficiale della Golden Boy.

Clamoroso retroscena del match Ortiz-Lawson! Una Tac avrebbe dovuto impedire il match

 

EMOJI PIANGENTE

Le critiche rivolte all'arbitro Tony Weeks per la repentina interruzione del match  vinto da Vergil Ortiz Jr. alla prima ripresa  sul ghanese Fredrick Lawson, sabato sera a Las Vegas, sono apparse in grande numero sui social network americani ma hanno anche contribuito  a rivelare una situazione che potrebbe avere conseguenze notevoli nel boxing americano.

Notifight segnala che l'arbitro Weeks  poche ore dopo il match ha pubblicato  un comunicato che svela un retroscena  davvero drammatico e nello stesso tempo inquietante. Il post di Weeks è rimasto sulla rete per diverse ore poi è stato cancellato.

 Il primo messaggio recitava:

“Ciò che il pubblico non sapeva era che prima del combattimento avevano fatto una Tac a Lawson e si è scoperto che aveva un aneurisma. Si è ripetuto immediatamente il test che l'ha confermato. Al terzo tentativo lo stesso test è risultato negativo e un medico che faceva parte della Commissione dello Stato del Nevada ha dato il via libera  al combattimento.

Weeks ha poi ulteriormente precisato:

A Lawson è stato consentito di  combattere da un medico autorizzato dalla Nevada State Athletic Commission  quindi ogni domanda sull'argomento deve essere sottoposta all’NSAC”.

Senza dubbio, questa affermazione di Weeks e la risposta di Golden Boy  potrebbero aprire una  querelle dove sarebbe coinvonta di fatto, la Nevada State Boxing Commission. Impossibile dare giudizi ma allo stato dei fatti la  decisione affrettata di Weeks appare umanamente giustificata dal timore di danni maggiori o addirittura letali, nei confronti di Lawson. 

Siamo convinti che comunque la salvaguardia del pugile sia al di sopra di qualsiasi altra regola o interpretazione.

AJ vs Ngannou, Arabia Saudita e pay per view. Segui i soldi, scoprirai che...

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di Dario Torromeo

Segui i soldi. 
È un buon suggerimento per trovare l’assassino, ma anche per capire perché alcune cose accadano.
Prendiamo Anthony Joshua vs Francis Ngannou (8 marzo a Riyadh, Arabia Saudita, sulle dieci riprese). A darmi una mano sono arrivati due media di economia che si occupano anche di sport: Forbes e Sports Business Journal. Hanno riportato le borse dei due protagonisti di marzo.
A inizio 2023 Francis Ngannou ha rifiutato un contratto da 8 milioni di dollari per tre match con l’UFC. Il 28 ottobre è salito sul ring, ha fatto dieci round con un imbolsito Tyson Fury, lo ha fatto contare nella terza ripresa e si è portato a casa 10 milioni di dollari. La cifra è stata confermata da Marquel Martin. L’agente ha aggiunto che Ngannou guadagnerà molto di più contro AJ: venti milioni garantiti, più la percentuale della vendita dell’evento in pay per view. E qui il camerunense corre un rischio. Il suo combattimento contro Fury, messo in vendita a 79.99$, è stato comprato solo da 68.000 utenti. Una cifra avvilente. 
Restando al 2023 il mondiale Crawford vs Spence jr è stato visto in PPV da 650.000 utenti con un obolo per collegamento di 84.99$. Per carità, lo spessore tecnico era clamorosamente diverso (è come paragonare Ali vs Frazier a Hrgovic vs De Mori), ma Crawford notoriamente non è un beniamino degli utenti a pagamento e il costo era decisamente elevato. Tanto per avere un altro riferimento assoluto, ricordo che Mayweather vs Pacquiato ha segnato 4,6 milioni di utenti.
Sembra che Joshua possa avere un minimo garantito di 40 milioni di dollari (Fury ha dichiarato di averne presi 50) più la percentuale su pay per view e sponsor.
Si trova nei numeri la risposta alla domanda sul perché questa sfida sia stata messa in piedi.
E poi c’è l’Arabia Saudita. 
Il Fondo di Investimenti Pubblico Saudita ha comunicato di avere investito lo scorso anno 31,5 miliardi di dollari. Centinaia di milioni sono andati al’allestimento di eventi sportivi: calcio golf, MMA, WWE, boxe e motori.
Quanto durerà? Non è rischioso, per una prospettiva a lungo termine, avere un unico riferimento, peraltro non direttamente legato al pugilato?
Al momento l’Arabia Saudita non ha solo sostituito Las Vegas come centro mondiale del pugilato (in tempi recenti ha organizzato il mondiale massimi Ruiz vs Joshua 2, Fury vs Ngannou, il mega evento del 23 dicembre, Fury vs Usyk del 17 febbraio e Joshua vs Ngannou dell’8 marzo…), ma è diventata anche la principale fonte di reddito per questo sport.
Gli incassi non garantiscono il livello delle borse dei pugili migliori, le televisioni latitano (lo scorso anno, dopo 37 stagioni di trasmissioni, anche Showtime ha chiuso il video alla boxe. Qualche anno prima lo aveva fatto la HBO, a conclusione di 45 stagioni di dirette). Il livello dei pesi massimi è imbarazzante.
Mancano soldi e personaggi, diminuiscono le televisioni interessate. Come tenere in piedi il baraccone?
È rimasta solo la PPV. Non mi sembra che possa offrire garanzie a lungo termine.

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