A Cardiff si conferma l'inglese
Nella boxe non serve essere il fratellino minore di un fuoriclasse, Erik Morales, e di un ottimo pugile, Diego Morales, per essere davvero qualcuno. E' il caso di Ivan Morales che non ha certo il talento dei fratelli e che è stato dominato in lungo e in largo da un Lee Haskins in gran spolvero sul ring di Cardiff, Galles. Haskins ha deliziato il suo pubblico con una prestazione davvero perfetta ma è giusto dire che Morales non era davvero in grado di impensierirlo nè di combattere per un titolo, l'IBF dei pesi gallo, sia pure solo di sigla e comunque di cartone visto che i migliori pesi gallo sono, sino a prova contraria, altri. Però Haskins ha dimostrato che a 32 anni a quel livello ci può stare e sarà interessante vedere cosa gli riserverà il futuro.
Haskins è uno che combatte tenendo le mani basse, praticamente senza guardia ma ha riflessi fulminei altrimenti non sarebbe arrivato fin qui. Ha iniziato il match dettando lui il passo e avanzando verso il più lungo Morales con un eccellente lavoro di piedi, un dentro e fuori continuo e colpi in combinazione. Già al primo round Morales ha barcollato sotto un gancio destro al volto. Nel 2° round il messicano di Tijuana ha provato a prendere lui le redini del combattimento ma Haskins era troppo veloce e colpiva da angoli per lui incomprensibili e dimostrandosi nettamente il migliore sia si trattasse di combattere sul piede dietro che su quello davanti e mettendo anche dei colpi al corpo. Al 4° round un gancio al volto portato da Haskins gonfiava lo zigomo destro del messicano che riusciva solo nel round successivo a fare tre minuti più equuilibrati.
Vedendo che non cavava comunque un ragno dal buco Morales provava a cambiare tattica nel 6° round lasciando in toto l'iniziativa all'inglese il quale a sua volta invitava il messicano ad attaccare. Neppur questa tattica produceva nulla di buono per Morales che metteva a segno un gran gancio destro e attaccava con cautela e precisione. In confusione Morales tornava a fare il match dall'8° round e nel 10°, chiaramente consapevole dell'enorme distacco di punti, cercava di renderlo frenetico prendendosi subito un gran gancio sinistro a inizio round che lo consigliava a maggiore attenzione. Il messicano secondo noi si aggiudicava il solo ultimo round dove Haskins si accontentava di controllare attivamente la sua azione.
Il verdetto vedeva uno strano 119-108 come se ci fosse stata una inesistente ripresa da 2 punti per Haskins, poi due 118 a 110. Il nostro cartellino era di 119-109 per l'inglese per il quale ora si parla di una sfida del connazionale Stuart Hall, già campione di questa sigla. Haskins lo ha già battuto nel 2012