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Bellew affronta Makubu nella sua Liverpool

 Makubu vs Bellew qweight

 In palio, domenica, il vacante titolo WBC dei cruiser

  Di Matteo Biancareddu

 

 

Il weekend pugilistico alle porte avrà una singolare appendice domenica sera, quando l’inglese Tony Bellew (26-2-1, 16 KO) affronterà nella sua Liverpool il congolese Ilunga Makabu (19-1-0, 18 KO), per il vacante titolo WBC dei cruiser. L’incontro avrà luogo domenica per non “pestare i piedi” al match che andrà in scena domani a Glasgow, in Scozia, dove il locale Ricky Burns e l’italiano Michele di Rocco si contenderanno il vacante titolo WBA dei superleggeri. Bellew sarà sostenuto da un tifo infuocato: ha già combattuto molte volte a Liverpool, perlopiù nella Echo Arena, ma stavolta coronerà finalmente il sogno di esibirsi sul prato del Goodison Park, lo storico stadio dell’Everton, squadra cittadina di cui il pugile è tifoso accanito. Non c’è dubbio che il fattore ambientale sarà interamente favorevole al “Liverpool boy”.

Anche con questo vantaggio, però, l’impresa dell’inglese si annuncia ardua. Makabu è uno dei pugili più forti e temuti tra i cruiser, e difatti non è necessario fare la fila per incontrarlo. Il congolese, sudafricano d’adozione, è inoperoso da un anno esatto: da quando, cioè, ha messo KO all’undicesimo round il sudafricano Thabiso Mchunu, che si era fatto conoscere battendo nettamente lo statunitense Eddie Chambers due anni prima. La vittoria su Mchunu ha proiettato Makabu in vetta alla classifica del WBC, dove Bellew figura attualmente al sesto posto. Viene spontaneo chiedersi perché l’inglese sia stato designato co-sfidante al titolo, se ci sono quattro pugili che lo precedono nel ranking. Misteri delle sigle.

Bellew e Makubu Primo P

Sta di fatto che Bellew non ha trovato un avversario facile. Makabu è forte e ricorda nello stile l’haitiano-canadese Adonis Stevenson, il pugile che ha sbarrato la strada all’inglese nel suo ultimo tentativo iridato. Era il 2013 quando Bellew sfidò Stevenson per il titolo WBC e quello lineare dei mediomassimi: l’esito di quel match, un KO al sesto round a favore del campione in carica, convinse il pugile di Liverpool a salire nei cruiser in cerca di aria più salutare. I mediomassimi, in effetti, sono attualmente una delle categorie più competitive: solo i migliori raggiungono i massimi traguardi. I cruiser, invece, concedono spazi più ampi anche a chi non abbia primeggiato nella divisione inferiore. Al limite delle 175 libbre, Bellew ha fallito due volte l’assalto a un titolo di sigla: la seconda è stata il match con Stevenson, cui abbiamo già accennato, mentre la prima risale al 2011, quando l’inglese sfidò il gallese Nathan Cleverly in un attesissimo derby britannico. La spuntò Cleverly con un verdetto a maggioranza. Bellew si è recentemente dedicato anche al cinema, avendo impersonato il pugile di Livepool Ricky Conlan nel film “Creed – Nato per combattere”, con Sylvester Stallone. Alle riprese di quel film è legato un aneddoto molto singolare, di cui Bellew è stato protagonista. Mentre si girava la scena di un combattimento, il pugile inglese ha accidentalmente colpito d’incontro l’attore Michael B. Jordan, che interpretava appunto il pugile Adonis Creed, allievo di Sylvester Stallone: il risultato è stato un KO autentico, che ha seminato il panico sul set. Tornando al mondo reale, il match con Makabu si prospetta come l’ultima chance per il pugile del Merseyside, che si avvia al compimento dei trentaquattro anni. In verità, Bellew non è mai sembrato un uomo da titolo di sigla: la sua dimensione, come dimostra la sua stessa carriera, è piuttosto quella continentale. D’altra parte, ogni match fa storia a sé, ed è quindi possibile che Bellew, nella serata giusta, si guadagni l’alloro a lungo rincorso.

Stando alle stime ufficiali, ci sono dieci centimetri di differenza tra Bellew e Makubu. E’ scontato che l’inglese provi a capitalizzarli, magari cercando di snaturare la boxe da incontrista dell’africano. Makabu è un mancino brevilineo e muscolare, molto abile a schivare sul tronco per poi rientrare con il sinistro. I suoi colpi d’incontro sono estremamente insidiosi, spesso letali: non è un caso che abbia chiuso per KO diciotto dei diciannove incontri vinti finora. Sarebbe un errore madornale aggredire un pugile così pericoloso nelle azioni di rimessa, e difatti siamo convinti che Bellew non lo farà. L’inglese proverà piuttosto a sfruttare il vantaggio fisico boxando fuori dalla guardia del rivale, usando il jab con metodo e doppiandolo all’occorrenza con il destro. Anche così, i rischi legati ai colpi d’incontro di Makabu non saranno azzerati, ma saranno quantomeno ridotti. Al netto di malaugurate interferenze ambientali e geopolitiche, riteniamo che Makabu salirà sul ring da leggero favorito per il match di domenica sera.

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