Un match senza emozioni, ma non sono deluso. Lo sapevo. Resta la vecchia domanda: che sport era?
Un match senza emozioni, ma non sono deluso. Lo sapevo. Resta la vecchia domanda: che sport era?
Mayweather vs McGregor, non è pugilato, non è UFC. È sport? Trecento milioni di borse, seicento di incasso. Un'operazione da fuoriclasse...
IL MATCH
Non sarà valido per alcun titolo, ma si svolgerà sulla distanza delle 12 riprese, al limite dei superwelter (154 pound, 69,853 kg). Non si conosce ancora il nome dell’arbitro, di certo si sa che non sarà Kenny Bayless. È stato Conor McGregor a porre il veto e adesso la Commissione Atletica del Nevada cerca di far passare la cosa come se fosse una sua decisione. Un paio di mesi fa Bayless ha detto: “Non mi piacerebbe vedere questo match, boxe e UFC sono due sport differenti. Che senso ha mischiarli?”. Poche chiare parole che gli sono costate l’ostracismo.
I PROTAGONISTI
Floyd Mayweather nel pugilato ha un record di 49-0 (26 vittorie per ko). Ha quarant’anni e in carriera ha guadagnato 1,3 miliardi di dollari.
Conor McGregor, 27 anni, è al debutto nella boxe. Viene dall’UFC dove ha messo assieme un record di 21-3 (18 ko) e 34 milioni di dollari di guadagno.
LA SEDE
Il match si svolgerà sabato 26 agosto (fuso orario del Pacifico) alla T-Mobile Arena di Las Vegas, un impianto costato 375 milioni di dollari e inaugurato il 6 aprile dello scorso anno. La capienza è di ventimila posti a sedere.
Entrambi i pugili hanno chiesto alla Commissione del Nevada di poter usare guantoni da 8 once, mentre solitamente i superwelter si battono con guantoni da 10 once. In passato Mayweather ha boxato con guanti da 8 o 10 once, McGregor nell’UFC ha indossato guanti da 4 once. Oggi la Commissione Atletica del Nevada darà una risposta ufficiale.
LE BORSE
Sarà possibile conoscere la reale entità delle borse solo dopo che si saranno tirate le somme della vendita in pay per view. Stando ai numeri attuali Floyd Mayweather jr dovrebbe intascare 210 milioni di dollari e Conor McGregor 90.
LE SCOMMESSE
Il 95% delle scommesse fatte presso William Hill Nevada è su McGregor (fonte ESPN). Ogni ventisette scommesse su McGregor se ne registra una su Mayweather (fonte MGM Hotel).
Joe e Gavin Maloof, ex proprietari dei Sacramento Kings della NBA, hanno puntato 880.000 dollari su Mayweather. In caso di vittoria devolveranno i 160.000 di vincita in beneficienza (fonte AP).
Attualmente (quote del 15 agosto) Mayweather è offerto a – 550, McGregor a + 350. Il pari è pagato 3300 (fonte Bovada.lv).
BOTTEGHINO
L’obiettivo era superare i 79,1 milioni di dollari intascati per Mayweather jr vs Pacquiao del 5 maggio 2015 (70,2 al botteghino, 6,9 dal circuito chiuso). Siamo fermi a 60 milioni del botteghino. Sul sito della T-Mobile Arena sono in vendita biglietti da 1.713 dollari (2.073 con le tasse) a 17.145 (20.745 con le tasse). Se non ci sarà un’accelerazione in queste ultime due settimane, sarà difficile centrare il record.
SPONSOR E MERCHANDISING
Mayweather jr vs Pacquiao ha incassato 18,1 milioni di dollari, Tecate è stato il main sponsor con 5,6. La sfida con McGregor si pensa potrebbe portare tra i 22 e i 25 milioni.
Potrebbe essere raddoppiato l’incasso ottenuto dal merchandising per Mayweather jr vs Pacquiao, portandolo da 1 a due milioni di dollari.
MOVIMENTO GENERALE
Le stime attuali del movimento d’affari generale sono al ribasso. Inizialmente era stato stimato oltre i 600 milioni, ora è sotto i 550. Per la sfida del 5 maggio 2015 era stato di 623.
TELEVISIONI
Negli Stati Uniti sarà possibile vedere il match su Showtime in pay per view al prezzo di 89.95 dollari, che diventeranno 99.95 se si sceglierà l’opzione in alta definizione.
In Inghilterra il costo sarà di 19.95 sterline, 24.95 euro in Irlanda.
Nel tentativo di impedire ai tifosi di guardare illegalmente online il match, Showtime ha presentato una denuncia tesa a vietare ad alcuni siti web lo streaming (fonte TMZ.com).
Il primato della ppv è di Mayweather jr vs Pacquiao con 4,6 milioni di case e 455 milioni di dollari di incasso.
In Italia, al momento, non ci sono televisioni che hanno annunciato la trasmissione dell’evento.
L’incontro dovrebbe avere inizio nella tarda serata di sabato, quando in Europa sarà il mattino di domenica 27 agosto.
Soffre di Alzheimer, è bloccato su una sedia a rotelle. Avrebbe bisogno di un montascale. La figlia e l'anziana moglie i suoi sostegni...
Maggio è un mese importante nella carriera di Rocky Marciano. Il 15 maggio del ’53 difende il titolo contro Jersey Joe Walcott, a cui ha tolto la corona nel settembre del ’52. Il 16 maggio del ’55 difende il mondiale contro Don Cockell. Quattro mesi dopo disputerà l’ultimo match in carriera. Batterà Archie Moore e chiuderà a 49-0.
Il campione è Jersey Joe Walcott (a sinistra nella foto). Anche il suo è un nome d’arte. Si chiama Arnold Raymond Cream, i genitori vengono dalle Barbados. Da lì sono scappati in cerca di fortuna. Dieci fratelli e la fame come compagna d’infanzia.
Profondamente religioso, padre di sei splendidi bambini, Walcott si è fidato troppo degli uomini. I procuratori lo hanno privato di parte consistente dei guadagni. Per sette volte ha lasciato la boxe, preferendo lavorare come operaio edile, camionista o spazzino. Poi Felice Bochicchio, l’ultimo manager, l’ha convinto a tornare in palestra.
Philadelphia, Municipal Stadium, 23 settembre 1952.
Il popolare radiocronista Don Dunphy parla a venti milioni di americani.
«Le gambe senza età di Walcott lo tengono lontano dai guai. Ma Walcott adesso è alle corde. È colpito da un destro alla mascella. È senza difesa alle corde e ha preso un destro alla mascella. È a terra. Potrebbe essere ko, non credo riuscirà ad alzarsi. Un diretto destro terribile alla mascella e Walcott è fuori combattimento. Abbiamo un nuovo campione del mondo. È Rocky Marciano, ancora imbattuto, da Brockton, Massachusets».
Non è stato facile. Jersey Joe sul ring è come una pantera, danza morbido e fa scattare il sinistro una-due-cento volte. È con un sinistro che manda al tappeto Rocky nel primo round. Una brutta ferita, ci vorranno quattordici punti per suturarla, si apre sull’arcata sopracciliare sinistra dell’italo-americano. C’è aria di disfatta. Le cariche da toro infuriato non portano risultati contro la classe del nemico.
Danza Walcott. E colpisce.
Ma i pugni di Rocky possono buttare giù i palazzi. Le mani sono come quelle enormi palle di ferro che distruggono anche i grattacieli. Perché mai un uomo dovrebbe restare in piedi?
Va giù Jersey Joe Walcott, va giù al tredicesimo round quando è chiaramente in testa nei cartellini dei giudici. Ma va giù, knockout.
C’è festa attorno al nuovo campione.
Nella rivincita imposta dal contratto, il 15 maggio del ’53, Walcott dura meno di un round. E Rocky spiega al mondo il suo credo pugilistico: “Perchè danzare per dieci riprese, se puoi mettere il tuo avversario ko alla prima?”
Poi Marciano supera Roland La Starza e due volte Ezzard Charles.
Nella seconda sfida il naso di Rocky si spacca a metà, servono 46 punti di sutura per riparare il danno.
Infine, il 16 maggio del ’55, arriva l’inglese Don Cockell e la promessa fatta alla moglie Barbara.
«Un altro match, poi chiudo».
Manterrà la promessa. La vita non sarà altrettanto onesta con lui.
La vita è come la boxe in molti particolari inquietanti. Ma la boxe è soltanto come la boxe. (Joyce Carol Oates)
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