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Comunicati Stampa

Laurea "honoris causa" a Patrizio Oliva, oro a Mosca 1980

UniversitàFoggia

(Comunicato Stampa Univeristà di Foggia)- 

Il M.I.U.R. ne ha autorizzato il conferimento, da stabilire la data in cui l’ex campione mondiale e olimpionico sarà a Foggia per la cerimonia.

Su iniziativa del corso di laurea in “Scienze delle attività motorie e sportive”, accolta dal Ministero la proposta di riconoscere l’impegno «che l’atleta ha profuso anche in favore di giovani socialmente a rischio».

«Per il profilo agonistico che ne ha caratterizzato la carriera in ambito nazionale e internazionale; per il notevole contributo reso allo sport sia come atleta che come allenatore; quindi per l’importante impegno profuso in favore dei giovani socialmente a rischio». Questa la motivazione alla base dell’autorizzazione ufficiale, rilasciata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, al conferimento della laurea honoris causa in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate (Classe LM-67) all’ex pugile Patrizio Oliva.

Proposta dal prof. Pietro Mango (in qualità di professore associato di Metodi e didattiche delle attività sportive), il conferimento della honoris causa a Patrizio Oliva ha osservato il consueto iteraccademico e amministrativo, venendo approvata prima dal consiglio del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale nella seduta del 29 marzo 2018, e successivamente dal Senato accademico dell’Università di Foggia l’11 aprile 2018. Infine, lo scorso 18 dicembre, il decisivo pronunciamento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

OlivaOlimpionico

Dunque Patrizio Oliva sarà dottore in Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate, la stessa laurea conseguita dall’ex calciatore e oggi allenatore Antonio Conte (che però ha compiuto regolare carriera universitaria, laureandosi all’Università di Foggia il 23 ottobre 2008 con valutazione finale di 110 e Lode). Cavaliere dell’Ordine di Malta e Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, Patrizio Oliva è stato soprattutto un grande pugile: probabilmente uno dei più grandi nella storia della boxe italiana. Dopo una brillante carriera da dilettante culminata nel titolo europeo della categoria “Leggeri” (1978), due anni dopo ha conquistato la medaglia d’oro e il titolo di campione olimpionico a Mosca (1980) della categoria “Superleggeri”. Diventato pugileprofessionista, dopo aver conseguito 93 vittorie in 96 incontri Patrizio Oliva è stato anche campione europeo (1983) della categoria “Superleggeri”, quindi campione del mondo (1986) della categoria “Superleggeri” e, infine, campione europeo (1990) della categoria “Welter”. Abbandonato il ring con un palmares da professionista di 57 vittorie in 59 incontri, come allenatore è stato a lungo Commissario tecnico della nazionale italiana di pugilato, ottenendo il grande risultato – tra i molti altri successi conseguiti – di ben 5 medaglie d’oro, 2 d’argento e 2 di bronzo ai Giochi del Mediterraneo di Bari (1997). Molto attivo anche al di fuori del ring, Oliva si è distinto per il recupero di giovani atleti dalle possibili devianze sociali e dal consumo di sostanze stupefacenti: un’attività che, molto spesso, l’ha portato nelle scuole e nelle università a parlare del profilo più nobile dello sport, del suo aspetto aggregante, formativo ed educativo anche in assenza di risultati, vittorie e profitti. «Sarà un’importante occasione di confronto anche per i nostri studenti – spiega il prof. Lorenzo Lo Muzio, direttore del Dipartimento Medicina clinica e sperimentale – una giornata in cui saranno al centro i valori dello sport e la sua straordinaria forza rivoluzionariaovviamente intesa in senso positivo. Gli studenti in “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate” saranno contenti di ascoltare, dalla viva voce di un campione come Patrizio Oliva, la testimonianza di chi ha inseguito un sogno fino a raggiungerlo, fino a realizzarlo. L’amore per lo sport ha segnato gran parte della sua vita, ma altrettanto lodevole è stato il suo impegno sociale concretizzatosi nel recupero di ragazzi difficili attraverso la boxe e lo sport in genere, dimostrazione concreta dell’amore per la sua terra. La sua vita è un esempio di come lo sport possa essere uno dei più efficaci mezzi di inclusione e aggregazione per i ragazzi, soprattutto per quelli che sono cresciuti in un ambiente povero e governato, direttamente o indirettamente, dalla criminalità. Lo sport e la cultura possono salvare i giovani dalla strada».

Resta da stabilire, insieme al neo laureato dell’Università di Foggia, la data della cerimonia del conferimento, che potrebbe verosimilmente avvenire entro la prossima primavera.«Abbiamo fatto diversi investimenti per il corso di laurea in “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate”, a cominciare dalla ristrutturazione dei luoghi in cui lezioni e attività si tengono ogni giorno. Abbiamo investito risorse che forse mai prima erano state investite, a conferma del fatto che abbiamo compreso pienamente le potenzialità di un corso di laurea che attrae studenti anche da altre regioni italiane. La giornata con Patrizio Oliva rientra in una serie di iniziative collaterali a questo impegno, nella speranza che questo corso possa essere definitivamente valorizzato, come merita, anche dalle istituzioni locali e territoriali: “Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate” è un corso di laurea che non tutte le università possono vantare di avererappresenta dunque una prerogativa che dev’essere sfruttata al meglio anche dalla componente sociale che circonda l’istituzione accademica. Il nostro impegno, a sostegno di questo corso, è dimostrato dalle molte iniziative, come il riconoscimento della doppia carriera Studente/Atleta che consente a diversi universitari, per la più parte iscritti proprio a “Scienze motorie”, di continuare a coltivare anche a livello agonistico gli sforzi e gli impegni che profondono nello sport senza per questo dover rinunciare al loro desiderio di studio».

La Main Events presenta Barrera vs Monoghan in streaming

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In agosto in Pennsylvania
 

Torna la grande boxe a Grosseto il 30 giugno firmata Conti Cavini

RITORNA LA GRANDE BOXE PROFESSIONISTICA A GROSSETO NELLO SCENARIO UNICO DI PIAZZA DANTE CON L’ORGANIZZAZIONE DEL COMUNE DI GROSSETO E DELLA BOXE ROSANNA CONTI CAVINI

 Conti Cavini standard

 (Comunicato stampa )Fervono i preparativi a Grosseto per la grande manifestazione di boxe che si terrà sabato 30 giugno con inizio alle 20,30,  nello scenario unico di Piazza Dante imperniata sul campionato italiano dei pesi superpiuma (titolo vacante) tra il romano Michael Magnesi che affronterà sulla distanza delle dieci riprese il siciliano Francesco Invernizzo.

L’organizzazione del grande evento è dell’Amministrazione Comunale di Grosseto,  grazie al sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e dell’assessorato allo sport con l’assessore Fabrizio Rossi e naturalmente insieme alla Boxe Rosanna Conti Cavini, la Pugilistica Grossetana Umberto Cavini e il patrocinio dell’Amministrazione  Provinciale di Grosseto.

Sono già diverse settimane che la signora bionda del pugilato mondiale Rosanna Conti Cavini con la figlia Monia, il presidente della Pugilistica Grossetana Fabrizio Corsini e tutta l’amministrazione comunale che stanno preparando il tutto per rendere questa manifestazione una pietra miliare e che resti nella memoria dei grossetani e non solo, visto anche cosa successe nel lontano 2003 dove nella piazza e nelle vie vicine, corso Carducci compreso, erano presenti cinquemila persone e quella manifestazione venne premiata come migliore riunione del mese da una rivista specializzata americana.

La manifestazione, che sarà ripresa ed irradiata in diretta dalle telecamere di Sport Italia con la telecronaca di Fabio Panchetti, avrà anche un ricco sottoclou con altri quattro match professionistici con il ritorno sul ring del già campione italiano il grossetano Giovanni Niro, l’altro grossetano Simone Giorgetti, altro pugile importante che salirà sul ring sarà l’abruzzese Stefano Castellucci e ultimo, ma non in fatto di importanza, il peso massimo Angelo Rizzo di Civitavecchia, un pugile imbattuto di cui si dice un gran bene, opposti a validi avversari.

Altra cosa importante di questa manifestazione sarà che al termine della serata verrà aggiudicato al miglior pugile la prima edizione del Trofeo Umberto Cavini, marito della signora Rosanna, venuto a mancare alcuni anni fa.

A Grosseto a fine mese Boxe e Kickboxing contro il team irlandese

DOPPIO CONFRONTO DI PUGILATO CON RAPRESENTATIVA   IRLANDESE

 

 Grosseto 1 maggio 2018                             

 

 

Domenica 29 aprile e lunedì 1 maggio con inizio alle ore 16 e 30 doppio appuntamento con il grande pugilato dilettantistico internazionale in Grosseto piazza Caduti di Nassiryia con torneo di kickboxing nel pomeriggio di lunedì 30 aprile. Grazie alla collaborazione del comune di Grosseto con l’Assessore allo sport Fabrizio Rossi che ha abbracciato subito il progetto patrocinando e coorganizzando l’evento e la disponibilità di alcuni sponsor con in testa il “Ristorante Braciamiancora” la pasticceria “Montanelli” prospicienti l’area dell’evento, nonché lo studio di infortunistica stradale Feri e i negozi di abbigliamento Disegual, è stato possibile offrire ancora agli appassionati grossetani una kermesse di sport da ring che impegna tutto il ponte del 1° maggio. Durante l’arco dei tre giorni all’interno dell’area dell’evento sarà possibile usufruire dei gustosi piatti di “Braciamiancora”. A confrontarsi con i pugili allenati da Raffaele D’Amico con il suo staff di tecnici saranno pugili Irlandesi provenienti dai colleges di questa nazione che militano per lo più nella Nazionale dal cui allenatore saranno accompagnati. La scuola di pugilato irlandese è famosa in tutto il mondo per la qualità e pericolosità del pugilato espresso. La Fight Gym Grosseto sarà presente con ben 10 atleti, e precisamente lo schoolboy Gabriele Crabargiu reduce dall’allenamento in Nazionale in preparazione dei prossimi campionati europei di categoria, gli juniores Leonardo Vincelli e Alessio Genovese, i seniors Marin Pitel, Alessandro Santin, Saverio Grigore, e gli elite Riccardo Cimmino, Halit Eryilmaz, Rier Gabriel Garcia Pozo e Christina Grosu. La manifestazione del 1° maggio ospiterà, per altro, la finale dei kg. 75 della fase regionale del campionato italiano senior. Fuori dalla competizione internazionale saranno impegnati altri dei numerosi pugili che frequentano la palestra di via Della Repubblica fra cui Richard Hudorovich, Gennaro Abbruzzese, Serban Titi Adrian e Manuel Salvadori. In apertura dei due eventi pugilistici, sul ring si esibiranno anche i giovanissimi del settore giovanile. Nel pomeriggio del giorno di intervallo del dual match con l’Irlanda sarà effettuato un torneo di sport da combattimento: K1 kickboxing, MMA, Savate, Muay Thai

Il 12 Maggio a Seregno il "Memorial Carmelo Bossi"

BossiWajima
 
(Carmelo Bossi contro Koichi Wajima)
 
(Cominicato Stampa)- Il XIV° Trofeo Città di Seregno Boxe verrà intitolato al grande Campione Carmelo Bossi scomparso a Milano nel marzo 2014, ma ancora presente nei ricordi degli appassionati del mondo pugilistico.
Campione italiano dilettante nei pesi welter nel 1958, a Terni e l’anno successivo fu medaglia d’argento ai Campionati europei di Lucerna, sempre nella medesima categoria. Tuttavia, in vista dei Giochi olimpici di Roma, nel 1960, il tecnico della Nazionale italiana, Natalino Rea, scelse di far combattere nei pesi welter il Campione europeo dei superwelterNino Benvenuti e impose a Bossi di partecipare a un torneo eliminatorio quadrangolare per l’individuazione del rappresentante italiano nella categoria superiore. Solo dopo aver sconfitto, uno dopo l’altro Sandro Mazzinghi, Giuseppe Galmozzi e Remo Golfarini, Bossi poté entrare a far parte della squadra olimpica.
Alle Olimpiadi, conquistò la medaglia d’argento, dopo aver superato il rhodesiano Brian Van Niekerk, l’uruguayano Pedro Votta, il francese di colore Souleymane Diallo e il britannico William Fisher, tutti con verdetto ai punti. Perse ai punti solamente in finale contro lo statunitense Wilbert McClure, a un passo dalla medaglia d’oro. Il 26 settembre 1960 fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica.
Professionista dal 1961, il 5 ottobre 1965, a Napoli, conquistò il titolo italiano dei pesi welter, battendo il laziale Domenico Tiberia, ai punti in dodici riprese. Sempre ai punti, batté il rivale nella successiva rivincita, l’8 gennaio 1967 ad Aprilia. Nello stesso anno, il 17 maggio, a Sanremo, conquistò il titolo europeo della stessa categoria, battendo il francese Jean Josselin, con verdetto ai punti.
Difese il titolo europeo contro il britannico Johnny Cooke, a Sanremo il 16 agosto 1967, sconfiggendolo per KO tecnico alla dodicesima ripresa; ancora contro Jean Josselin, a Roma, il 3 maggio 1968, ottenendo una nuova vittoria ai punti, per poi perdere la corona europea contro l’olandese delle AntilleEdwin “Fighting” Mack, cui dovette cedere per KO tecnico alla decima ripresa, il 14 agosto 1968 a Roma.
Contemporaneamente, Bossi sfidò due volte il detentore del titolo mondiale dei welter, il sudafricano Willie Ludick, davanti al suo pubblico di Johannesburg, perdendo ai punti sia il 7 ottobre che il 25 novembre 1967.
Il 31 ottobre 1969, Bossi incontrò il campione del Mondo dei pesi medi junior Freddie Little, per un incontro non valido per il titolo. Alla seconda ripresa i due avversari si colpirono a vicenda con una testata che non lasciò segni evidenti su Little ma che richiese l’intervento medico per Bossi. Il medico decretò l’impossibilità di proseguire per quest’ultimo e l’arbitro assegnò allo statunitense una discutibile vittoria per ferita.
Combatté ancora per il titolo europeo dei pesi welter contro l’austriaco Johann Orsolics, il 9 aprile 1970, a Vienna, ma con esito sfortunato (sconfitta ai punti).
Già trentunenne, ebbe una chance per il mondiale dei superwelter, da parte di Freddie Little, visto anche l’esito del precedente match tra i due. Il 9 luglio 1970, allo Stadio Sada di Monza, Bossi compì il capolavoro della sua intera carriera, strappando la cintura mondiale allo statunitense, con un chiaro verdetto ai punti (ben quattro) in quindici riprese.
Difese il titolo mondiale contro lo spagnolo José Hernández, a Madrid, il 29 aprile 1971, restando in carica grazie a un verdetto di parità. La fine della sua carriera coincise con l’onorevole sconfitta mondiale contro il giapponese Koichi Wajima, a Tokyo, il 31 ottobre 1971, con verdetto ai punti in quindici riprese

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